FONDAZIONE
MARIO TOMMASINI

Premiati

2022 Ilaria Cucchi

Nel 17° anniversario della sua scomparsa, il premio internazionale intitolato a suo nome e assegnato dalla Fondazione Mario Tommasini, andrà a una donna, un’attivista per i diritti civili e umani, che continua alacremente il suo impegno sociale e politico a favore della verità e della giustizia: Ilaria Cucchi. La sua storia pubblica inizia con un fatto tragico che coinvolge lei e la sua famiglia: l’omicidio del fratello Stefano, avvenuto il 22 ottobre 2009, un ragazzo morto tra sofferenze disumane quando era in mano ai servitori dello Stato, che avrebbero dovuto custodirlo e che invece lo hanno picchiato allo stremo e lasciato morire. Una storia vergognosa che lascia attoniti, raccontata da Ilaria Cucchi a 10 anni dal tragico evento, in un libro “Il coraggio e l’amore – Giustizia per Stefano: la nostra battaglia per arrivare alla verità”. Si, perché Ilaria e la sua famiglia hanno dovuto lottare a lungo per la riabilitazione del fratello, del figlio. Per avere giustizia trascorrono altri 5 anni fra delusioni, sconfitte, depistaggi, accuse, offese pubbliche e una durissima battaglia giudiziaria. Da questa dolorosa vicenda, come la fenice, Ilaria Cucchi prende forza, consolida la sua resistenza, rinasce col pensiero di continuare a lottare per i diritti civili, per un sistema carcerario più umano. Nel 2012 ha fondato l’Associazione Federico Aldrovandi – Le loro voci, insieme a Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferrulli, madri di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Michele Ferrulli, morti in circostanze simili a quelle del fratello. Nel 2016 ha fondato l’Associazione Stefano Cucchi, che si occupa di diritti umani e fa parte della rete di associazioni a supporto di Amnesty International, promuovendo l’authority indipendente sui diritti umani, la modifica della legge sul reato di tortura, l’abrogazione della legge sulle intercettazioni. Oggi, oltre alle lotte civili e umanitarie, continua il suo impegno nella vita politica del Paese dal suo seggio al Senato.

2021 Mimmo Lucano
Già da oltre due anni la Fondazione aveva pensato a Mimmo Lucano come persona meritevole del Premio Mario Tommasini. Poi, le vicende che lo hanno travolto e le restrizioni imposte dall’epidemia hanno reso difficile la realizzazione dell’evento. La recente e paradossale sentenza a suo carico ci ha indotto ad insistere con lui affinché accettasse il nostro invito, non solo per dimostrargli la nostra vicinanza e condivisione dei valori e dell’impegno che lo hanno distinto ma anche per ringraziarlo. Per noi, Mimmo Lucano rappresenta chi ha tenuto vivo un sogno, vicino per molti aspetti, ai sogni che hanno distinto Mario Tommasini.  L’uno, impegnato nel dare ospitalità, un’alternativa, una possibilità di riscatto a tante persone in fuga dal proprio paese, l’altro in difesa dei più deboli, contro le ingiustizie e le segregazioni, entrambi dando valore alle persone. Non a caso, sono stati definiti in tempi diversi ‘realizzatori di sogni’, due persone che hanno dimostrato che una società migliore è possibile, un’umanità migliore è possibile. Mimmo Lucano è un esempio che si colloca, al di là della sentenza accusatoria, nel luogo immaginario dove si uniscono tutti coloro che lottano e hanno lottato per il diritto primario di tutti a una vita dignitosa, dove l’accoglienza abbraccia chiunque.

2018 Vincenzo Tradardi
Quest’anno, undicesima edizione, verrà attribuito un premio speciale alla memoria del prof. Vincenzo Tradardi (1938-2016): Medico, docente di Fisiologia Umana all’Università di Parma, iniziò a farsi conoscere nel 1969, quando da aderente a movimenti giovanili fu accanto a Mario Tommasini per la liberazione del manicomio di Colorno e nelle lotte contro tutte le forme di negazione e deprivazione della vita in istituzioni che occultavano dietro segrete sbarre il disagio, la devianza, la diversità. Con lui ha contribuito a fare della fattoria di Vigheffio un luogo di vita dignitosa per gli ex pazienti psichiatrici, aperto a forme di integrazione con la più ampia comunità cittadina. Fin dal suo ingresso nel mondo della sanità (all’inizio degli anni Settanta nominato presidente della Usl n.4 Bassa Est comprensiva anche della città e per alcuni anni presidente dell’Asp di Colorno) il suo unico obiettivo è stato sempre garantire servizi sanitari a tutti. Esponente del Partito comunista, aveva aderito poi alla Rete di Leoluca Orlando, alla campagna elettorale di Mario Tommasini nel 1998 e in tempi più recenti al movimento L’Altra Emilia-Romagna. Sempre presente su tutti i fronti di lotta a Parma all’interno dell’ ampio fronte della sinistra di alternativa, è stato sempre in prima fila nella lotta contro la corruzione e la speculazione, per la pace, per i diritti di tutti i popoli. Ha partecipato a numerose carovane dirette alla striscia di Gaza per portare aiuto al popolo palestinese.

2017 Giobbe Covatta
Il 10° premio Mario Tommasini è stato consegnato il 10 maggio 2017 a Giobbe Covatta, attore, comico, scrittore, ma anche uomo di grandi passioni come l’impegno per i diritti ed in particolare dei bambini. Il diritto al cibo, all’acqua, all’ istruzione per i bambini dell’Africa, la lotta per la difesa dell’ambiente. Grande affabulatore, ci racconta i mali del mondo con ironia e leggerezza, cogliendo le ingiustizie, le diseguaglianze, ma anche i difetti e i vizi dell’umanità. La sua coerenza ci porta al suo impegno in Africa, per cui è testimonial di AMREF, alle battaglie al fianco di Greenpeace in cui il teatro è stato ed è il grande “palcoscenico” per parlare, per raccogliere solidarietà. E oggi con lo stesso teatro ci porta un pezzo dal titolo “matti da slegare”, che racconta la malattia mentale e ci riporta a quegli altri “matti da slegare” che sono stati l’inizio di tutto. Tommasini e Covatta si sarebbero capiti subito e anche divertiti. Per volontà di Giobbe Covatta il premio è stato devoluto per il 50% a Save the Children e per il 50% ad AMREF.

2016 Nando Dalla Chiesa
Sociologo e scrittore è il fondatore in Italia della maggiore scuola accademica in materia di criminalità organizzata: ha creato a Milano, nell’Università degli Studi, un centro di alta specializzazione che coniuga i saperi sociologici, giuridici, mediatici e forma specialisti in grado di operare nel contrasto alle mafie nei più diversi contesti internazionali. Uomo delle istituzioni, consigliere comunale e parlamentare, ha costruito un percorso scientifico e di impegno civile che fa onore a Milano come presidio di legalità e di democrazia (motivazione del riconoscimento dell’Ambrogino d’oro di Milano nel 2013).
Dal gennaio 2015 ha iniziato una collaborazione con l’università Humboldt di Berlino per tenere corsi annuali intensivi sul fenomeno mafioso. Dal 2015 insegna anche Sociologia e Metodi di educazione alla legalità e Organizzazioni Criminali Globali.
Dal luglio 2015 è direttore della Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata.
Nando dalla Chiesa ha saputo dare consistenza all’idea che la mafia si deve combattere e che si tratta di un impegno di tutti.

2015 Gherardo Colombo
Magistrato, pubblico ministero presso la Procura di Milano, consulente per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia  e poi per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia . Dopo le dimissioni dalla magistratura si è impegnato nell’educazione alla legalità e alla convivenza civile nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia, e proprio per tale attività ha ricevuto il  Premio Nazionale Cultura della Pace  2008. Dal 2015 al 2016 è stato coordinatore del tavolo 12 degli Stati generali dell’esecuzione penale. Dal luglio 2016 è Coordinatore del Comitato sulla Legalità del Comune di Milano, ed è membro del Comitato Etico della Fondazione Veronesi, dell’Advisory Board di Transparency International e del cda della Fondazione Roberto Franceschi. Da luglio 2017 fa parte della commissione per la riforma dell’ordinamento penitenziario e dall’ottobre dello stesso anno è stato nominato presidente della Cassa delle Ammende. Da 10 anni partecipa al corso sulla legalità presso La Nave, sezione di trattamento avanzato per tossicodipendenti del carcere di San Vittore, Milano. Con il proprio impegno e il proprio lavoro ha saputo diffondere la cultura delle regole, il senso della dignità della persona, dell’uguaglianza tra esseri umani e ha saputo divulgare l’esercizio di una giustizia riparativa, cioè il recupero di una relazione che si è interrotta e la conquista di un posto utile e rispettato nella società.

2014 Giusi Nicolini
La settima edizione del Premio Mario Tommasini è assegnata a Giusi Nicolini, Sindaca di Lampedusa e Linosa “per la sua passione e l’impegno profuso nella difesa delle persone più marginali che considerano l’isola di Lampedusa un approdo sicuro fuggendo da situazioni sociali e politiche drammatiche”. In qualità di Sindaca di Lampedusa si è particolarmente impegnata nell’accoglienza delle persone provenienti dal sud del mondo. ha saputo, con il suo lavoro, il suo impegno e la sua passione, coinvolgere tutta la popolazione dell’isola in uno sforzo di accoglienza assolutamente eccezionale. Ha saputo fare della sua isola, non solo un’isola di frontiera ma un’isola di accoglienza. Nel libro “Lampedusa. Conversazioni su isole, politica, migranti”, edito dal Gruppo Abele, scritto da Marta Bellingeri, racconta non solo la sua esperienza di sindaco ma anche la sua isola, con i suoi abitanti, con i migranti, con il vento, gli uccelli e il mare. “Lampedusa non ha paura degli sbarchi […] Per noi non si tratta di numeri, ma di persone. Li vediamo quando arrivano, entriamo in contatto con loro, con le loro speranze e le loro paure”. Come Mario, ha incoraggiato la speranza sulla terra.

2013 Milena Gabanelli
Milena Gabanelli è la punta di diamante del giornalismo d’investigazione italiano. Le sue inchieste hanno alzato il velo su affari e malaffari  del mondo economico e politico, sulle inefficienze nel servizi pubblici, sugli intrecci tra crimine organizzato e istituzioni, sui piccoli grandi imbrogli ai danni della gente comune. Da sempre free-lance, collabora con la Rai dagli anni Ottanta, dapprima a Speciale Mixer di Giovanni Minoli, poi a Professione Reporter, infine a Report, di cui è autrice e conduttrice, il programma cult del giornalismo investigativo del nostro Paese che ha portato il suo volto nelle case di tutti gli italiani e l’ha fatta conoscere per il suo coraggio e la sua determinazione. Come inviata di guerra, ha raccontato le tragedie di ex Jugoslavia, Cambogia, Vietnam, Birmania, ­Sudafrica e molti altri Paesi ed è stata l’unica giornalista italiana ad aver messo piede a Pitcaim, l’isola dove ancora vivono i discendenti degli ammutinati del Bounty (1990).  Come autrice di inchieste televisive, ha precorso i tempi non solo per i contenuti di denuncia dei suoi servizi, ma anche per il metodo di ripresa: è stata la prima in Italia a rinunciare alla troupe e ad usare, da sola, la videocamera, inventando il videogiornalismo d’inchiesta. Oggi è la giornalista più querelata del Paese, nonostante non abbia mai perso una causa. Ha saputo guardare sempre oltre gli steccati del presente con grande personalità.

2012 Gino Strada
La quinta edizione del Premio istituito dalla Fondazione Mario Tommasini è assegnata a Gino Strada, per il suo impegno medico e umanitario a favore delle vittime di guerra nei Paesi poveri del mondo attraverso la ONG EMERGENCY da lui fondata insieme alla moglie, Teresa Sarti, prematuramente scomparsa il 1° settembre 2009. Nel periodo 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina. Dal 1994 a oggi, l’associazione è intervenuta in 16 paesi, costruendo ospedali, centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo soccorso, centri sanitari, un centro di maternità e un centro cardiochirurgico. Su sollecitazione delle autorità locali e di altre organizzazioni, Emergency ha anche contribuito alla ristrutturazione e all’equipaggiamento di strutture sanitarie già esistenti. Dal 1994 i team di Emergency hanno portato aiuto a 4.668.900 persone (dati aggiornati al 31 dicembre 2011). Dal 2006 Emergency è riconosciuta come Ong partner delle Nazioni Unite – Dipartimento della Pubblica Informazione.

2011 Marco Paolini
La quarta edizione del Premio Mario Tommasini è stata conferita sabato 16 aprile 2011 a Marco Paolini, attore, autore e regista. È attivo nel panorama teatrale dagli Settanta. Ha realizzato spettacoli approdati anche alla televisione. Per il suo lavoro sulla memoria ha ricevuto il “Premio Archivio Diaristico Italiano” 2005. A livello musicale, ha collaborato con Giorgio Gaslini, Uri Cain, Gianmaria Testa, I Mercanti di Liquore, l’Orchestra d’Archi Italiana. Per il cinema ha partecipato a diversi film e collaborato con Moretti, Mazzacurati, Lucchetti e Giordana, ed è interprete e coautore con Carlo Mazzacurati del film “Ritratti” (1999). L’ultima opera è stata presentata il 26 gennaio 2011 su LA7: “Ausmerzen”, testo che pone l’attenzione sugli esperimenti di eugenetica che i nazisti condussero ai danni di malati psichici e portatori di handicap fra il 1934 e il ’45. “Questo lavoro – scrive Paolini – è frutto di due anni di ricerche, di incontri con testimoni e con specialisti”. Non è una vera e propria narrazione, ma “la cronaca di una storia di cui pochi sanno moltissimo e molti non sanno nulla”.

2010 Don Andrea Gallo
La terza edizione del Premio Mario Tommasini è stata assegnata venerdì 16 aprile 2010 a don Andrea Gallo. Il sacerdote genovese, nato nel 1928, noto per il suo risoluto e passionale impegno nel sociale a difesa dei più deboli e degli emarginati. Fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, la sua vita è costellata di episodi in cui si esposto in prima persona per affermare i diritti delle persone confinate ai margini della società. Nel 2007 uscito il libro “Io Cammino con gli Ultimi”, scritto insieme a Federico Traversa, mentre di recente pubblicazione “Cos in terra, come in cielo”, scritto con Simona Orlando. Il 4 dicembre 2009 ha ricevuto il Premio Fabrizio De Andrè, di cui era grande amico. “Parlare di Mario Tommasini per me un’emozione che si rinnova continuamente” – ha dichiarato don Gallo in un’intervista – “tra me e lui è stato amore a prima vista. Ci siamo trovati sullo stesso sentiero, dalla parte degli ultimi. Mario aveva una religione profonda, la religione dell’uguaglianza degli uomini. E’ stato il mio direttore spirituale, non solo fratello, ma guida. Era un don Chisciotte, era invincibile”.

2009 Miloud Oukili
La seconda edizione del Premio Mario Tommasini è stato assegnato il 15 aprile 2009 a Miloud Oukili, il noto clown francese.
A vent’anni Oukili incontra i bambini ed i ragazzi di strada in Romania e resta catturato dalla desolazione della vita che conducono nascosti nei sotterranei fognari della capitale rumena; a Bucarest lavora per l’associazione “Handicap International” come animatore in ospedali, orfanotrofi e centri per disabili. Una cinquantina di ragazzi ha scelto lo stesso mestiere di Oukili. E’ stata creata una compagnia di clown che gira l’Europa proponendo spettacoli nelle scuole, nelle piazze, negli ospedali. I piccoli clown raccontano la loro storia, i loro sogni, i  successi, le difficoltà. Anche in Italia i Ragazzi di Budapest hanno portato le loro storie all’interno della campagna “Un naso rosso contro l’indifferenza”. Ha creato con l’aiuto di alcuni volontari ed amici francesi e rumeni la Fondazione Parada. Con questa è riuscita a dar forza alla sua azione ed a togliere centinaia di ragazzi dalla strada. Come a Mario gli è stato assegnato il Premio Albert Schweitzer. Il prestigioso premio europeo gli è stato conferito per il coraggioso impegno in favore dei ragazzi di strada e la costituzione della Fondazione Parada che oggi è presente anche in Italia. 
La storia di Miloud Oukili è stata raccontata in un film, “Parada”, per la regìa di Marco Pontecorvo, e in un libro (“Il volto non comune di un clown”, di Liana Mussoni) con un intervento e illustrazioni di Dario Fo.

2008 don Luigi Ciotti
La prima edizione del Premio Tommasini è stato assegnato il 18 aprile 2008 a Don Luigi Ciotti fondatore del “Gruppo Abele” e di “Libera”. Tra Don Ciotti e Mario Tommasini è stata subito amicizia. Li accomunava la identica passione per le battaglie in favore dei più deboli, la lotta per la libertà da tutte le dipendenze. E’ stato pertanto con unanime consenso che il Consiglio di Indirizzo e di Gestione hanno identificato in Don Ciotti la figura prima cui destinare il premio nazionale Mario Tommasini. Il premio è stato consegnato presso l’Aula Magna dell’Università di Parma, da Bruno Rossi. La sala era  gremita di persone intervenute per ascoltare il brillante intervento di questo coraggioso sacerdote che vive da anni sotto scorta per la forza delle sue azioni contro la mafia.